1. L’Eucaristia e la Chiesa
Tra Eucaristia e Chiesa c'è un legame ineludibile: l'una realtà e l'altra sono, senza differenza alcuna, "Corpo di Cristo"
Come lo Spirito fa vivere e ripresenta il Cristo agli uomini, così è lo stesso Spirito a far vivere la Chiesa rendendola luogo che riflette nel tempo la comunione trinitaria, luogo di incontro tra la storia trinitaria e la storia umana.
I luoghi più privilegiati delle strutture dello spirito nella Chiesa sono la parola e i sacramenti dell'alleanza.
Ma il luogo che tutti li riassume divenendo culmine e fonte di tutta la vita ecclesiale è la celebrazione dell'eucaristia.
In essa si compie il memoriale della Pasqua del Signore e, attraverso la parola dello Spirito, il Cristo morto e risuscitato dal Padre, è reso presente per riconciliare gli uomini con Dio e tra di loro.
L’eucaristia è la grande azione di grazie al Padre per tutto ciò che egli ha compiuto, copie e compirà per la famiglia umana.
L’ eucaristia è il sacrificio in cui l'intero creato è offerto per divenire regno di giustizia, di amore e di pace.
Essa è invocazione dello Spirito: in essa sale al Padre la lode e da esso discende dal Padre il dono della presenza vivificante del risorto.
Nell'eucaristia avviene e si celebra un incontro e una nascita: l'incontro tra Dio e l'uomo per stringere un'alleanza d’amore. La nascita è quella della Chiesa ed avviene, per il dono dello Spirito nel Cristo, come Chiesa visibile e attuale insieme.
A partire dallo Spirito e a partire dal Cristo sono vere entrambe le affermazioni: l'eucaristia fa Chiesa e la Chiesa fa l'eucaristia.
L’eucaristia fa la Chiesa perché nell'eucaristia irrompe lo Spirito, ripresenta la Pasqua del Signore e raduna gli uomini nella forza della riconciliazione che la Pasqua opera.
La Chiesa fa l'eucaristia perché è la comunità celebrante il soggetto che, in obbedienza al suo unico Signore, si raccoglie per celebrare, secondo i diversi ministeri, il sacrificio della Nuova Alleanza.
2. Eucaristia e comunione
L'eucaristia, dunque, è il luogo in cui la Chiesa riscopre e vive il suo profondo mistero. Il suo essere cioè esperienza concreta di una comunione con Dio e fra uomini e donne, una comunione che ha origine in cielo, nel cuore più intimo della Trinità e che ha come meta e patria la gloria di Dio.
Di questa origine e meta la Chiesa in ogni eucaristia fa memoria. Una memoria che non è una sorta di estensione dello spirito dal presente al passato, ma biblicamente un movimento che dal passato raggiunge il presente e, in forza sullo Spirito, rende contemporaneo, vivo ed efficace per la comunità celebrante l'unico e definitivo evento salvifico e cioè la morte-risurrezione-dono dello Spirito.
Questa memoria, inoltre, è ricca anche della promessa di un dono ancora più grande che Dio ha in serbo per i suoi figli e che l'eucaristia in qualche modo anticipa.
Questo memoriale eucaristico costituisce, fonda, la Chiesa nella sua realtà di mistero. Essa-Chiesa non è frutto di carne e sangue. Non è fiore spuntato dalla terra. Non è il risultato di accordi umani.
Essa invece è un dono dall'alto, un frutto dell'iniziativa divina.
Per questa sua dimensione misterica, la Chiesa è indisponibile ad una presa o comprensorio puramente umana. Essa è il luogo di una presenza altra tra le presenze terrene. Essa viene da altrove, è la tenda di Dio fra gli uomini e in questo frammento di carne e tempo lo Spirito prende dimora.
Nella memoria eucaristica la Chiesa si comprende anche come dono. La Chiesa non si inventa o si produce: la Chiesa si riceve. Essa non è il frutto della fatica dell’uomo, ma una grazia non meritata e non meritabile: gratuita.
Ebbene, quando celebriamo il rendimento di grazie che rende presente il Crocifisso-Risorto fra noi, là irrompe lo Spirito e suscita come dono la Chiesa, la famiglia dei figli di Dio.
L’eucaristia fonda e costituisce anche la missione della Chiesa. Come infatti nell'eucaristia il Cristo morto e risorto si fa presente a tutte le situazioni umane contagiandole con la sua forza di riconciliazione e di vita, così la Chiesa che nasce dall'eucaristia deve farsi presente ad ogni dolore umano, ad ogni fame di giustizia e di liberazione per estendere a tutta la realtà la forza rinnovatrice del Cristo.
Se il Dio che la Chiesa celebra nell'eucaristia si è fatto frammento totalmente dentro alla vicenda umana, anche la Chiesa non può rimanere spettatrice della vicenda umana. Non c'è situazione umana, specialmente di sofferenza e di miseria, che non possa entrare nella celebrazione eucaristica e verso cui la Chiesa possa sentirsi estranea.
La convivialità eucaristica è segno e sorgente di presenza e condivisione da parte della Chiesa di tutto ciò che è umano.
La Chiesa eucaristica è Chiesa compagna di vita degli uomini cui annuncia il Regno che viene e la conseguente relativizzazione di sé e delle grandezze di questo mondo. Una Chiesa insieme libera e sovversiva verso i compromessi della logica di potere di questo mondo.
La Chiesa eucaristica è la testimone del SI che Dio ha detto agli uomini in Cristo e insieme del NO con cui Dio ha giudicato nella croce di Cristo tutti i crocifissori della storia.
Povera e serva, voce degli uomini a Dio e voce di Dio agli uomini nel vivo della loro vicenda: questa è la Chiesa eucaristica, nata dalla Pasqua e sempre nuovamente suscitata dallo Spirito nella carne del mondo.